Sto facendo un pisolino d’Agosto cominciato alle 16:00 e sono le 17:00.
Sento il citofono e poi il campanello, vado ad aprire e mi trovo davanti un giovane elegante incaricato, assieme alla sua camicia con micropalme stampare alla moda di oggi e ai sui occhiali sobri, di vendermi un contratto. Parla veloce di nuova energia. È ben pettinato.
Lo osservo.
Io sono in bermuda hawaiane e basta .
Mi gira la testa per essermi alzato di scatto dal letto. Fosse una bella ragazza, forse sarei più preoccupato della mia faccia .
Frega un cazzo di quello che dice .
Non ho potere decisionale, gli dico.
Sai quando deleghi le responsabilità a qualcun altro.
Non è possibile che ci siano contratti cointestati.mi dice .
Gli dico: certo lo so ma ti garantisco che non sono in grado di prendere decisioni .
Rimango con la porta socchiusa .
Lui è agitato mi dice di stare tranquillo che non deve entrare.
Io penso. Adesso gli dico che sto facendo a pezzi uno di là in cucina e che non ho molto tempo.
Poi penso ancora.
Lui parla di continuo, poverino.
Di dove sei gli chiedo per interrompere il flusso imparato a memoria .
Di Asti mi dice .
La frase che ricordo meglio è : che il risparmio non ci farà compare una macchina nuova a fine anno. Poverino .
” e vi fate un bel culo vah” gli rispondo .
Posso interrompere la tua perdita di tempo ? Gli dico.
Parlo proprio della tua esistenza. Penso.
Grazie .
Avrei usato una motosega per siepi.
Ma non ho un sacco dell’indifferenziata.
La camicia l’avrei tenuta però, mi sarebbe stata bene, tutto sommato .